
L’Agcom ha rilevato la condotta di Tim e Wind Tre “non conforme alle disposizioni di settore, con particolare riferimento all’art. 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche”
Ora i due gruppi rischiano di pagare una multa di oltre un milione di euro
L’AGCOM ha preso in esame la riformulazione delle modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali poste in essere dagli operatori a seguito dell’intervento dell’AGCM riguardante le modifiche di prezzo comunicate agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione.
AGCOM spiega che, “a seguito della rideterminazione da parte degli operatori dell’originario aumento dei rinnovi delle offerte, ha richiamato Tim e Wind Tre al rispetto degli obblighi previsti dalla normativa di settore in materia di informativa nei confronti degli utenti interessati dalla nuova manovra al fine di consentire, anche mediante il legittimo esercizio del diritto di recesso, scelte contrattuali consapevoli”. In esito al monitoraggio svolto, precisa, “è emerso che gli operatori richiamati non hanno assicurato, per il tramite delle comunicazioni rese all’utenza finale tramite sms e sito aziendale, informazioni chiare, complete e trasparenti, risultando le stesse non adeguate per comprendere le reali condizioni economiche e così consentire agli utenti di scegliere se esercitare il diritto di recesso. E’ emerso altresì che le informative non hanno rispettato il quadro regolamentare in materia di diritto di recesso, con particolare riferimento alle modalità per esercitarlo. Per questi motivi è stato avviato un procedimento sanzionatorio”.
Per arrivare alle sanzioni vere e proprie ci vorranno fino a 150 giorni dalla notifica di avvio del procedimento. Ma Tim e Wind rischiano di pagare salato il “conto” della bolletta a 30 giorni: le multe possono superare il milione di euro.