
Kaspersky sta attraversando un periodo molto difficile dovuto soprattutto (ma non solo) alle accuse di collusione con i servizi segreti russi e il conseguente bando dei software sviluppati dall’azienda dalle organizzazioni governative statunitensi. La società ha ora annunciato di voler far controllare il proprio codice a terze parti indipendenti per certificarne la sicurezza e l’assenza di backdoor (ovvero sistemi di intrusione non ufficiali nascosti nel codice).
L’azienda aveva già comunicato la propria disponibilità a rendere accessibili dai governi i propri sorgenti a luglio. Il codice prodotto sarà nel corso del primo trimestre 2018 verificato da terzi indipendenti ed entro il 2020 saranno costituiti tre centri per la trasparenza.
Evgenij Kaspersky, amministratore delegato dell’azienda, ha affermato che “non abbiamo nulla da nascondere. Per coinvolgere maggiormente anche gli hacker, l’azienda ha annunciato che aumenterà il proprio programma di ricompense per la segnalazione dei bug: dagli attuali 5.000$ massimi si passerà a 100.000$.