
Quando fatturare le prestazioni di servizi?
Quando ci si trova a fatturare delle prestazioni di servizi la questione che solitamente si pone sotto osservazione riguarda il momento in cui l’IVA diventa esigibile e il momento in cui sorge l’obbligo di fatturazione. Quindi, quando fatturare le prestazioni di servizi?
Mentre per le merci non ci sono dubbi a riguardo (la fattura differita deve essere emessa e annotata nel registro delle fatture emesse entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, come specificato nell’articolo 21, comma 4, lett. a), D.P.R. 633/1972), per le prestazioni di servizi non è così.
Prima del 2020 la questione sembrava chiara, nel disposto normativo infatti viene riportato che ‘questi obblighi scaturiscono nel momento in cui si riceve il pagamento del corrispettivo’
A complicare la situazione definita nel comma 3 dell’articolo 6 del DPR 633/72 c’è però il recepimento della direttiva europea, in particolare la Direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006 (attualmente in vigore) la quale afferma che, in caso di effettuazione di prestazione di servizi, il fatto generatore dell’imposta e l’esigibilità di questa si concretizzano nel momento in cui la prestazione di servizi è effettuata, ma l’esigibilità può essere spostata, dagli Stati, fino al momento del pagamento.
Quindi, se è vero che l’esigibilità si realizza al momento del pagamento del corrispettivo, il fatto generatore dell’imposta però rimane l’espletamento del servizio.
L’ultima sentenza della cassazione, n. 9064/2021, sembra aver fatto chiarezza sulla questione, stabilendo che, in coerenza con la base normativa europea, il fatto generatore dell’imposta sia l’effettuazione della prestazione dei servizi, dalla quale sorge l’obbligazione tributaria e l’obbligo di emettere fattura; ma l’imposta diventerà effettivamente esigibile nel momento in cui avverrà il pagamento, e l’obbligo di emettere fattura potrà essere rimandato fino al medesimo momento.