
Sospensione degli ammortamenti: la proroga per il 2023
Nel 2020 il Legislatore aveva previsto la possibilità di non rilevare, sul bilancio civilistico, le quote di ammortamento annuali delle immobilizzazioni materiali e immateriali. Questa norma, varata in piena pandemia, era stata introdotta per agevolare le imprese italiane in un momento di grande incertezza e consisteva di fatto in una sospensione degli ammortamenti.
La deroga è stata poi estesa per il 2021, 2022 e infine il cosiddetto decreto Milleproroghe, l’ha estesa anche agli esercizi in corso fino al 31 dicembre 2023.
Fondamentalmente non sono state apportate modifiche alla norma, pertanto i contribuenti potranno decidere di non rilevare fino alla totalità dell’ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali, mantenendo il valore di iscrizione, come risultante dall’ultimo bilancio approvato; con possibilità di effettuare sospensioni parziali.
Sospensione degli ammortamenti – Modalità operative
Le modalità operative sono quelle indicate nel documento interpretativo OIC 9, relativo alle precedenti sospensioni.
Il Legislatore ha previsto la facoltà (non l’obbligo), per il contribuente, di dedurre fiscalmente le quote di ammortamento non rilevate civilisticamente.
In questo caso sarà dunque necessario rilevare una variazione in diminuzione in dichiarazione dei redditi (con conseguente disallineamento da compensare al termine della vita utile del bene il cui ammortamento è stato sospeso) e inevitabili ricadute in termini di fiscalità differita.